Wednesday 20 November 2013

Nito Ferri
Il principe Chiomatonda
C’era una volta un principe che amava osservare dalla sua finestra il lavoro dei suoi servi e tutte le faccende che si adoperavano per migliorare le fattezze del suo castello. Era un uomo alto e con una lunga chioma nera, saggio e potente. La sua vita si svolgeva all’interno del regno e tuttavia risultava abbastanza monotona in quanto egli non aveva una principessa, o meglio, non era riuscito ad innamorarsi di nessuna ragazza del regno o dei paesi a valle.
Una bella mattina, i servi della colazione vedendolo avvilito per l’ennesima volta, lo incoraggiarono a creare una gara per giovani donne: una prova di coraggio e lealtà, dalla quale la vincitrice sarebbe potuta diventare principessa del regno e sua moglie.
 Il principe Chiomatonda acconsentì e organizzò una gara di abilità che consisteva nell’acciuffare una gallina in mezzo a un campetto di terra recintato. Potevano partecipare tutte le donnine in età da marito e subito dopo la gara ci sarebbe stato un banchetto per tutti, preparato da Sestina e la sua vecchia madre: le cuoche del regno.
Sestina era una graziosa fanciulla e, poiché il suo lavoro consisteva nel cucinare per il regno, il principe non la aveva inclusa nella gara; ma non lo fece apposta, semplicemente decise così.
Saputa la notizia, la mamma di Sestina, invidiosa, decise di rapire e nascondere una delle fanciulle del regno tentando di convincere la figlia a prenderne il posto.
La ragazza si rifiutò e ammonì la sua mamma per il cattivo comportamento dicendole di liberare subito la prigioniera. La babucca si oppose e rispose che se ella si fosse rifiutata di partecipare alla gara sarebbe andata lei stessa, truccata da giovane ragazza.
 Sestina non cedette e disse che avrebbe cucinato da sola per tutto il regno.
Giunto il giorno della gara il principe si mise sulla sua sedia e col suo scettro diede inizio alla prova. Una alla volta le ragazze tentarono di acciuffare la gallina, ma nessuna vi riuscì. Arrivato il turno della vecchia, questa ci riuscì al primo colpo, anche perché era abituata essendo la cuoca e cucinando spesso polli e galline.
Il principe Chiomatonda esultò dalla sua sedia e si avvicinò alla vecchia truccata dicendole che sarebbe divenuta regina del regno.
Nel frattempo Sestina si dannava da sola a preparare le pietanze fumanti per il re e la sua futura sposa, ma mai avrebbe creduto che sarebbe stata proprio sua madre a diventarlo e per di più travestita in modo ingannevole.
 Il coraggio di dire la verità non lo ebbe e si giunse sino a sera quando i piatti dovevano essere serviti.
Chiomatonda sedeva a capo di una immensa tavola e la futura sposa gli stava accanto. Sestina iniziò a servire tutti quanti ed arrivò sino al principe. Nel momento in cui posava il piatto, la madre vide che Sestina non aveva rispettato alcuni ingredienti della sua ricetta ed anzi il colore dell’arrosto era tutt’altro che quello conosciuto dalla vecchia. Iniziò quindi ad insultarla e si alzò in piedi dimenticandosi che doveva fingere di essere un’altra persona ed anche più giovane. Nel fracasso si udì gridare dal piano inferiore del castello e le guardie ne diedero notizia al principe. Per di più dalla veste della vecchia caddero le chiavi della prigione e il principe le raccolse subito chiedendo spiegazioni. La vecchia scappò subito fuori dalla stanza e Sestina spiegò la faccenda del rapimento. Il principe ordinò subito di liberare la ragazza dalla prigione.
Questa venne portata davanti a sua Maestà il quale, osservandola, le chiese: “Avete voi marito?”
La fanciulla rispose di sì dicendo che suo marito era il falegname del regno. Chiomatonda ordinò alla ragazza di tornare da suo marito e mangiò, affamato com’era, tutto l’arrosto preparato da Sestina.
“Ora si spiega perché quella donna è riuscita ad acciuffare la gallina era la cuoca vero?" Chiese un po’ a tutti.
“Si” disse Sestina, “Mia madre era gelosa che voi vi foste dimenticata di me, in quanto io sono la sua aiuto-cuoca”.
“Beh” disse Chiomatonda, “Visto che è così brava a pigliar galline e a cucinarle, lasciamole questo compito, invece dico a voi, così graziosa e servizievole, avete voi marito?”
Sestina, arrossita, rispose “Io… No mio principe, non ancora.”
“Beh… Allora diverrete mia moglie, perché siete brava e onesta e acclamate la pace e la verità”.
Fu così che tutti applaudirono: il falegname con sua moglie, i presenti, le guardie e da dietro, sogghignante ma in realtà felice, la mamma di Sestina.
Il principe sposò la fanciulla e vissero, così, tutti felici e contenti.

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